Omelie
registrazioni video Omelie domenicali don Umberto
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Puntare sulla bellezza
Agli occhi della fede, nulla più nella nostra vita è banale, niente è mediocre, niente ci rende impazienti, perché cogliamo il senso profondo di tutto. È una consolazione intellettuale, nella quale si gode di capire il senso di tante prove, sofferenze, oscurità. Si comprende che tutto ha un senso”. Don Umberto
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Dalla tristezza alla gioia
“Tutti vogliono tutto per poi accorgersi che è niente” recita una famosa canzone. Gesù sapeva di averlo già quel “tutto” a cui bramiamo. Gesù sentiva continuamente in sé la parola pronunciata dal padre misericordioso al figlio maggiore “tutto ciò che è mio è tuo”. Proprio questo è il motto della nostra Quaresima diocesana. Vorremmo tanto farla nostra questa parola! Vorremmo tanto vivere di gratitudine! Vorremmo tanto, con questa convinzione in noi, vincere le nostre tentazioni! Vorremmo. Possiamo. Buona Quaresima. Don Umberto
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Chiusura della Visita Pastorale
Con la celebrazione della S. Messa a Cadeo si chiude la Visita Pastorale del Vescovo Adriano.
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Celebrazione del Vescovo Adriano
Se la grazia di Cristo non tocca il nostro cuore le parole che escono dalle nostre labbra facilmente sono una verità deforme, viziata dalla nostra visione sclerotizzata delle cose e dalle nostre invidie e gelosie. Si può correggere gli altri solo con amore. Il Signore purifichi il nostro cuore perché possiamo pronunciare parole di vita. Don Umberto
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Vivere il Vangelo è possibile
l Vangelo ci propone oggi la rinuncia alla vendetta e alla violenza. Al loro posto, Gesù impone ai suoi discepoli il principio della non resistenza al male e il comandamento dell’amore dei propri nemici. È come se ci dicesse: non si trionfa sul male con il male; non si trionfa sulla violenza con la violenza. Il male e la violenza sono vinti quando li si lascia dissolvere, senza rilanciarli con una risposta analoga. L’odio non può essere distrutto che dall’amore che lo subisce gratuitamente.
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Cristo, la giusta via
A coloro che così pensano e che non capiscono che solo ciò che ti manca ti permette di alzare il tuo desiderio alla cosa eterna, Gesù rivolge il suo “guai!” Lo ripete quattro volte e in modo perentorio. È una condanna forte della sazietà, materiale, spirituale, psicologica. Perché il peggio che può accadere ad una persona è quello di avere già la propria consolazione, di essere saturo e di non cercare più altro. Il Signore ci aiuti a comprendere le sue beatitudini. Don Umberto