Omelie,  Video

Omelia domenica 8 febbraio

Quando la pressione era troppa, quando le richieste erano eccessive, anche lui ha detto ai suoi “andiamocene altrove”.
L’”altrove” di Gesù era innanzitutto la sua preghiera, il luogo in cui lasciar risuonare la sua interiorità di Figlio a colloquio con il Padre suo.
La preghiera era condizione imprescindibile per non essere prosciugato dalle urgenze e dalle necessità.
Ma era anche l’ambito in cui operare una scelta: decidere che la sua immersione e le sue giornate sarebbero state piene di gente bisognosa, di una umanità dolente e sofferente.
Era questa la sua immersione preferita.
Anche Gesù spesso “il male di vivere ha incontrato”; spesso ha sentito risuonare parole come quelle di Giobbe nella prima lettura: “ricordati che solo un soffio è la mia vita”.
Di queste parole egli si è fatto interlocutore, e di questo modo di vivere si è reso compagno di viaggio.
Era la forza della sua vicinanza ad operare guarigioni.
E nessuno di noi può dire che non ci sia niente da guarire nella propria vita, soprattutto dentro di noi.
Guarire dalle paure che ci abitano, dall’egoismo che ci muove, dall’indifferenza dietro alla quale ci nascondiamo.
Guarire per vivere davvero
Solo Gesù, maestro immerso nella vita di ogni giorno, potrà farlo per noi.