Quaresima,  Scritti don Umberto

Appunti di spiritualità quaresimale

pdf50L’UOMO INTERIORE CHE SI RINNOVA DI GIORNO IN GIORNO
( 2 COR 4, 16 )

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Osservo, una volta di più, uno dei quadri più conosciuti del pittore fiammingo Pieter Brueghel il Vecchio
(1525-1569); si tratta de “ Il combattimento tra il Carnevale e la Quaresima “, del 1559 , attualmente al Museo di Vienna. .
Da una parte, a sinistra di chi guarda, scene carnevalesche con bambini festanti, personaggi mascherati, uomini e donne danzanti e smodatamente grassi; dall’altra, i tratti quaresimali di persone scure in volto oltre che nel vestito, tristi, appena appena orientate a qualche gesto di elemosina.
E mi dico che in fondo è proprio così: abbiamo sempre visto la quaresima come un tempo penitenziale e impegnativo, così tanto da non riuscire ad associarla alla gioia.
Sarà la tradizione ricevuta, sarà il pensiero ai digiuni o al Venerdì Santo tant’è che Quaresima per noi significa dire dei no e fare qualche sacrificio.
Ma è proprio solo di questo che si tratta?
Il gesto con cui apriamo il tempo quaresimale, l’imposizione delle Ceneri, ci indirizza ad una iniziale risposta. Evidentemente esso esprime la volontà di conversione del cristiano, ma vuole anche farci comprendere da cosa Cristo ci fa risorgere: dalla polvere e dalla cenere.
Egli è venuto esattamente per liberarci da quel destino di morte eterna e di incenerimento che ci attende. Un pensiero del genere non può non alimentare la gioia cristiana.
Per questo la Quaresima è fortemente orientata al Triduo Pasquale, cioè alla condivisione della morte e risurrezione di Cristo: perché la vita nuova da risorti plasmi e modelli i gesti che in questi 40 giorni compiamo.
Le icone bibliche che guidano il cammino progressivo del cristiano in questo tempo forte sono due:
• i 40 anni del popolo di Israele nel deserto
• i 40 giorni di Gesù, anch’Egli nel deserto prima di essere tentato dal diavolo. ( MT 4 )
In entrambe le situazioni questo tempo di deserto fu segnato da una profonda e intima comunione con Dio , in ascolto della sua Parola; Parola che guidava il popolo e che Gesù indicò come nutrimento per l’uomo.
In questo sta quindi l’opzione fondamentale per la Quaresima: rinnovare e intensificare le scelte di ascolto del Vangelo, per sperimentare una più profonda comunione con Dio.
Bisogna saper imporre a sé stessi tempi di silenzio e di solitudine e pregare il Padre nel segreto ( MT 6,6 ) per far sì che la Parola seminata in noi porti frutto. E il frutto di questa Parola è innanzitutto una certa nostalgia del Signore e della sua presenza, un desiderio di rimanere in Lui e di non disperdere il buon tesoro che Egli ci dona. In una parola il frutto della preghiera è la conversione intesa come riforma della propria vita o della propria natura.

Don Umberto