Corsi Biblici,  Gerusalemme giovani

Gerusalemme giovani

DA GERUSALEMME A NAZARETH IL VIAGGIO DELLA FAMIGLIA DI GESÚ.

Chi ha viaggiato conosce molte cose
e chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza.
Chi non è stato provato, poco conosce
e chi ha viaggiato ha accresciuto l’astuzia.
Molte cose ho visto nel mio viaggiare
e più grande delle mie parole è la mia intelligenza.
Spesso ho rischiato fino alla morte
e sono stato salvato grazie a queste cose.
Sir 34, 9-12
Testo di riferimento : Lc 2, 39- 40
51- 52
1) Tutto è compiuto secondo la legge.
La logica della legge con Gesù finisce e si inaugura quella della grazia. Finisce la logica della corsa al minimo per dare inizio a quella della gratuità.
2) In questa logica Gesù torna a Nazareth.
Nazareth, come ogni altro mistero, non è nascondimento, bensì rivelazione di Dio. I Vangeli nulla o quasi ci dicono di questi trent’anni, come i libri nulla o quasi dicono della vita quotidiana di tutti gli uomini. Lì il Signore ha imparato: a essere abbracciato e baciato, allattato e amato, a toccare e parlare, a giocare, camminare e lavorare, a condividere i minuti, le ore, le notti e i giorni, le feste, le stagioni, gli anni, le attese, le fatiche e l’amore dell’uomo. Nel silenzio, nel lavoro, nell’obbedienza alla parola, in comunione con Maria, Giuseppe e i suoi parenti, Dio ha imparato dall’uomo tutte le cose dell’uomo. Il mistero di Gesù a Nazareth è il grande mistero dell’assunzione totale della nostra vita da parte di Dio: ci ha sposato in tutto, facendosi un’unica carne con ogni nostra situazione concreta. Nazareth è il mistero che redime la creaturalità dall’insignificanza del suo limite. Nel limite del tempo incontriamo l’eterno, nel limite dello spazio troviamo l’infinito.
Il silenzio di Nazareth è il mistero più eloquente di Dio. Gesù cresce, si fortifica e si riempie di «sapienza».

È un viaggio verso l’ordinario, verso il quotidiano, ma in qualche modo trasfigurati,
trasformati: in questo sta la sapienza.
3) La sapienza di Gesù è contrassegnata da un suo mutamento interiore dopo aver adempiuto la legge.
Questo è in realtà l’aspetto più vero del viaggio.
Citazioni di Seneca
Tu credi che sia capitato solo a te, e ti meravigli come di un fatto strano di non esser
riuscito a liberarti della tristezza e della noia, malgrado i lunghi viaggi e la varietà dei
luoghi visitati. Il tuo spirito devi mutare, non il cielo sotto cui vivi. Anche se attraversi
il vasto oceano; anche se, come dice il nostro Virgilio, “ti lasci dietro terre e città”,
dovunque andrai ti seguiranno i tuoi vizi. Disse Socrate ad uno che si lamentava per lo
stesso motivo: “Perché ti meravigli che non ti giovino i viaggi? Tu porti in ogni luogo te
stesso; t’incalza cioè sempre lo stesso male che t’ha spinto fuori”. Che giovamento
può darti la varietà dei paesaggi o la conoscenza di città e luoghi nuovi? Tale
sballottamento non serve a nulla.
Chiedi perché tu non trovi sollievo nella fuga? Perché tu fuggi sempre in compagnia di
te stesso. Nessun luogo ti piacerà finché non avrai abbandonato il peso che hai nell’
animo… Ma quando tu riuscissi ad estirpare codesto male, ogni cambiamento di luogo ti
sarà piacevole. Potrai anche essere cacciato nelle terre più lontane e più barbare: ogni
luogo, qualunque esso sia, sarà per te ospitale. L’importante è sapere con quale spirito
arrivi, non dove arrivi; perciò non dobbiamo legare 1’animo a nessun luogo … Ora tu non
viaggi, ma vai errando e sei spinto a passare da un luogo a un altro, mentre quello che
cerchi, la felicità, si trova in ogni luogo.
Se vuoi sfuggire ai mali che ti assillano, non devi andare in altro luogo; devi essere un
altro uomo … Viaggiando, potrai conoscere altri popoli, vedere nuove forme di monti,
pianure di ampiezza mai vista, fertili vallate solcate da perenni corsi d’acqua, e anche
qualche fiume di misteriosa natura, come il Nilo, che d’estate è rigonfio di acque, e il
Tigri, che si sottrae alla vista percorrendo un tratto sotto terra, per poi tornare
imponente alla superficie; come il Meandro, argomento gradito a tutti i poeti, che nei
suoi frequenti avvolgimenti si riavvicina al suo alveo, ma prima di sboccare in se stesso
si volge dall’altra parte. Ma non potrai diventare né migliore né più savio… Se vuoi
godere la gioia del viaggiare, devi anzitutto sanare il compagno che è in te.

[wpdm_file id=49]