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Rembrandt

Preghiera quaresimale attraverso l’arte in Santuario:
Rembrandt: Un abbraccio benedicente.

Brano per la riflessione personale.

La conversione resta una tensione di fondo, a volte nella forma di una lancinante nostalgia e di un desiderio che sembra non realizzarsi mai del tutto, ma che proprio in questo modo mantiene la nostra vita in continuo movimento.
Convertirsi certo, ma a chi, a che cosa? A ben guardare, alla fine ci si converte alla misericordia di Dio, alla possibilità di un perdono immeritato e gratuito che supera le nostre speranze e le nostre attese. Anche noi, qualche volta, siamo sfiorati dal dubbio che sarebbe meglio avere a che fare con un Dio che agisce secondo criteri retributivi. Accetteremmo di buon grado una sua punizione (purché non eccessiva) per avere la libertà di dire che “ci siamo portati in pari”, e quindi non gli dobbiamo più nulla. Non è così. Ci dobbiamo convertire ad un Dio che è “implacabilmente” misericordioso e che non rinuncia mai alla sua prerogativa di essere Padre di tenerezza e di amore.
Per evitare ogni forma di protagonismo, anche e soprattutto nel cammino di conversione, il più delle volte la profondità di questo percorso sfugge al nostro sguardo. A noi pare di rimanere sempre allo stesso punto, se non addirittura di peggiorare con il passare degli anni.
Ma questo è perché la verità del nostro cammino resta solo nelle mani di Dio e sotto il suo sguardo.

Registrazione del commento di don Umberto.