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Lectio Quaresima 2018

Pane e pietre. “Gaudì architetto di Dio” architetto Paolo Marciani.

DIGIUNO ED EUCARESTIA

In passato, la stretta connessione fra digiuno ed Eucaristia risaltava con maggior evidenza ai cristiani, dato che un tempo dovevano comunicarsi a digiuno.
Quella prassi era suggerita dal grande rispetto che s’aveva per l’Eucaristia, ma probabilmente ha delle radici anche nell’antico convincimento che una medicina è più efficace se assunta a digiuno.
Forse v’ebbero una parte anche i culti misterici, che esigevano dai partecipanti al culto un digiuno di più giorni.
Ma una stretta relazione fra Eucaristia e digiuno sussiste anche indipendentemente dal digiuno prima della comunione. Chi digiuna rinuncia a mangiare e bere, rinuncia ai suoi bisogni orali. Ebbene, nell’Eucaristia noi celebriamo proprio un mangiare e un bere.
Ciò cui, digiunando, rinunciamo, qui diventa precisamente l’atto più intimo della relazione con Dio.
Le offerte di pane e vino vengono mutate in corpo e sangue di Cristo e servite all’uomo.
Mangiando il corpo di Cristo e bevendo il suo sangue, l’uomo diventa allora uno con Dio. Il mangiare e bere viene santificato.

Ciò che in origine era l’istinto di nutrirsi, e abbastanza spesso un istinto degenerato, che vuole tutto ingurgitarsi, qui viene trasformato «in un atto di spirituale fusione, in una unio mistica fra Dio e uomo» .
La trasformazione, nell’Eucaristia, del nostro mangiare e bere nella più sublime forma d’incontro con Dio indica che fondamentalmente il digiuno ha sempre una funzione positiva.
Non vuol farci rimpiangere il nostro mangiare e bere, ma spiritualizzarlo.
Né vuol caricarci di pesanti fardelli, ma renderci liberi da un istinto che abbastanza spesso è tiranno, per mostrarci che il vero senso del mangiare e bere è l’unione con Dio.
Al contrario del peccato originale, in cui fu la paura a far turare il vuoto del nulla con tutto il possibile, per diventare come Dio, nell’Eucaristia è Dio stesso che ci dà il cibo, un cibo che ci fa dèi.
Il più profondo anelito che unisce l’uomo all’atto di cibarsi, nell’Eucaristia viene saziato in modo autentico.
Mangiando e bevendo il corpo e il sangue di Cristo, noi diventiamo partecipi di Dio, diventiamo uno con lui.