La Via

La Via 18 marzo

REALIZZARSI
(Gv 12,20-33)

In alcuni momenti della sua vita Gesù avrebbe potuto essere preso a modello da coloro che intendono il “realizzarsi” come l’ avere successo nella vita.
C’è stato un periodo infatti in cui il Signore era acclamato, osannato, ricercato come un politico in grado di risolvere i problemi del suo popolo.
Volevano farlo re.
Gesù però ha sempre respinto al mittente questa logica di vita.
L’ ultimo segnale di questo successo è descritto nell’incipit del testo evangelico di oggi.
Alcuni Greci cercano Gesù, i Greci sono simbolo della cultura, del pensiero egemone.
La Grecia, seppure sconfitta, aveva plasmato tutto l’ impero romano.
Proprio costoro cercano Gesù e desiderano vederlo.
E proprio di fronte a costoro Gesù ribadisce quella che è stata per Lui la regola d’oro per sentirsi pienamente realizzati: “Chi ama la sua vita la perde, a chi offre la sua vita la conserverà per la vita eterna”.
C’è un perdere che è un trovare.
E c’è un morire, come quello del chicco di grano, che è in realtà una nascita.
Forse i Greci volevano fare a Gesù una domanda, perché spesso coloro che accostano il Signore hanno qualcosa da chiedergli. Le domande esprimono interesse, a volte sono il segno evidente di ciò che ci portiamo nel cuore.
Le parole dette da Gesù avrebbero potuto dare un orientamento alle loro domande.
Probabilmente anche alle nostre domande.
La domanda più importante così non è quella che interroga Dio su come conservare la vita, ma quella che lo interpella a proposito del modo in cui dare la vita.
Ogni giorno potremmo pregare il Signore che ci faccia capire con quali gesti e con quale scelta incarnare l’amore a cui Egli ci chiama. Ogni giorno cercarlo, come quei Greci.
Ma non per curiosità, o per un puro vantaggio personale.
Cercarlo per lasciarci illuminare sul senso della vita e sul segreto del seme che, solo morendo, porta frutto.

Don Umberto