La Via

La Via 6 febbraio

 

UNA PAROLA CHE FA VIVERE.

(Lc 5,1-11).

 Il Vangelo di oggi fa da contraltare a quello ascoltato domenica scorsa.

Ci eravamo lasciati con un gruppo di persone che di fronte alle parole di Gesù reagiva con rabbia e rifiuto; oggi invece incontriamo altre persone che di quelle stesse parole si fidano.

Certo, il Signore disse cose diverse: a Nazareth le sue parole furono una provocazione, oggi invece non lo sono.

Solo apparentemente però.

Alle orecchie di pescatori esperti che non avevano preso nulla, l’invito di Gesù a rigettare nuovamente le reti era una provocazione bella e buona.

Come poteva lui saperne più di loro?

Quante volte aveva pescato in quel luogo per permettersi di suggerire dove buttare la rete?

Insomma c’erano motivi per reagire male o, se non altro, ignorare le sue parole.

Invece…accadde l’impensabile.

Pescatori avvezzi al mestiere e alla fatica si fidarono di Gesù e la pesca fu abbondante.

Quando Marco e Matteo racconteranno questo episodio si concentreranno sulla chiamata dei discepoli; Luca (che leggiamo oggi) fece la scelta di evidenziare la forza della Parola.

Per chi si fida della Parola del Signore i frutti maturano prima o poi.

Perché questa Parola ha attraversato i secoli restando sempre fedele a sé stessa; di questa Parola si sono fidate schiere innumerevoli di persone che hanno giocato la vita su di essa e hanno reso la loro vita un capolavoro proprio grazie ad essa.

Questa Parola è lampada ai nostri passi in questi tempi troppo spesso opachi.

È forza per i nostri cuori nei momenti in cui ci verrebbe di lasciarci andare ad essere anche noi risucchiati dall’inerzia esistenziale che ci circonda.

Sulla Parola del Signore vale la pena rialzarsi sempre e non mollare mai: senza presunzione e anche senza arrendersi ad alcuna delusione.

Proprio perché la parola penetra in profondità essa conosce il cuore di ciascuno di noi, lo cura, lo anima, lo scuote e lo innalza alle vette del dono e dell’amore.

Anche noi come Pietro vorremo vivere sulla Sua Parola!

Don Umberto