La Via

La Via 8 marzo

 ISTANTI DI LUCE                                     (Mt 17,1-9).

Questa pagina ci offre un’immagine di conversazione: Gesù non è solo, ma parla con Mosè ed Elia.

Certo, sono le due figure della Bibbia ebraica che sarebbero tornate per annunciare la presenza del Messia, ma è anche vero che sono due interlocutori significativi: Mosè, penso, avrà condiviso con Gesù il suo desiderio di condurre il popolo nella terra promessa, è il desiderio che anche Gesù condivide.

Anche Gesù vive il suo esodo, proprio come Mosè: è uscito da Dio per portare l’uomo nella vita piena.

E con Elia, mi piace pensare che Gesù condivida il fuoco, la passione, l’amore ardente per la verità che non conosce barriere, ma che arriva a dare la propria vita.

Ci sono momenti in cui Gesù si trasfigura nella nostra vita, cioè si fa vedere per come è veramente, nella sua divinità.

Sono momenti di grande e intima comunione con lui, momenti che vorremmo trattenere, proprio come vorrebbe fare Pietro.

Vorremmo trattenere Dio, possederlo.

Vorremmo rinchiuderlo nei nostri ricordi o nelle nostre scoperte.

Vorremmo, appunto, costruirgli intorno una capanna, per assicurarci che non vada più via.

Ma Dio non si lascia trattenere, non si lascia definire, soprattutto non si lascia manipolare dalle nostre paure e dalle nostre ansie.

La parola di Dio è come nube: ci protegge mentre siamo nel deserto, nell’aridità, ma non può essere trattenuta; è nube che ci guida, come per il popolo d’Israele nel deserto, ma è anche nube che ci avvolge perché non può essere mai compresa fino in fondo.

Nella parola che Dio ci rivolge c’è sempre qualcosa in più da scoprire, non è mai totalmente esaurita.

E in questa parola, proprio come nell’immagine della trasfigurazione, c’è sia la gloria sia la sofferenza.

Il nostro ascolto tende a essere selettivo: sentiamo quello che vogliamo sentire.

La parola di Dio ci chiede di essere presa tutta, così come la relazione con Gesù va presa nella sua interezza.

Siamo invitati a prendere tutto Gesù, così com’è, sulla nostra barca.

Don Gaetano Piccolo