Omelie

registrazioni video Omelie domenicali don Umberto

  • Omelie

    Essere pastori

    Gesù conosce i nostri pregi e i nostri difetti ed è proprio per questo che ci ama nella verità. Non dovremmo mai staccarci da un pastore che ci difende e ci conosce. Non capita con nessun altro che si realizzi un amore così grande! Don Umberto

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    Pietro, uno di noi

    Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua! Oggi risuona in tutto il mondo l’annuncio partito duemila anni fa da Gerusalemme: “Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto!” (cfr Mc 16,6). La Chiesa rivive lo stupore delle donne che andarono al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana. La tomba di Gesù era stata chiusa con una grossa pietra; e così anche oggi massi pesanti, troppo pesanti chiudono le speranze dell’umanità: il masso della guerra, il masso delle crisi umanitarie, il masso delle violazioni dei diritti umani, il masso della tratta di persone umane, e altri ancora. Anche noi, come le donne discepole di Gesù, ci chiediamo l’un l’altro: “Chi ci farà rotolare via queste…

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    Passione di Gesù

    Palme e croce dicono quindi l’inquietudine del nostro cuore, la sua irriducibilità ad un solo sentimento e quindi anche la sua divisione. Con la conseguente necessità di un cammino di purificazione e di unificazione interiore. Poi c’è un altro motivo per cui le palme e la croce stanno insieme. La palma è il segno della vittoria, ma questa vittoria passa attraverso la croce. La vittoria di Gesù è anzitutto quella di toccare i cuori e così orientarli alla conversione. E lo fa offrendo la sua vita. Solo così si può sciogliere anche la durezza di cuore più estrema. È inoltre bello che nella versione della Passione di quest’anno si legga…

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    Esserci, non sostituirsi

    Di noi resterà per sempre solo ciò che abbiamo donato invece di tenerlo in forzieri arrugginiti. Di noi resterà ciò che abbiamo fatto per amore. Ciò che a caro prezzo avremo seminato nel cuore degli altri. Un giorno germoglierà. È questo il seme Pasquale. Un semplice seme. Don Umberto

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    In esilio, non da soli

    E guardate le persone attorno a voi, guardate le persone che conoscete e domandatevi se mandano segnali di vita o se mandano segnali di morte. E poi non guardiamo più fuori di noi, guardiamo dentro. Sono io che talvolta diffondo vita, talvolta diffondo morte. Sono io, amico del male e amico del bene nella stessa giornata, che ho in me una parte di notte e una parte di mattino; sono io che ho cose nascoste e vorrei che non venissero mai alla luce, il mio male nascosto e profondo di cui mi vergogno e che spero che non venga mai alla luce. E come fare, allora? Cosa devo fare per…

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    Uomo, credente, prete

    L’immagine di Dio come di colui con cui ci si mette a mercanteggiare. Si fanno cioè gesti religiosi con la speranza (per alcuni la certezza) che Egli ci darà in cambio protezione e buona sorte. Una logica di scambio totalmente priva di gratuità nella quale l’uomo non arriva mai ad una vera apertura del cuore e Dio resta nel suo mondo come fosse il burattino della storia (per questo pagato dai nostri sacrifici). L’atteggiamento sorprendente di Gesù, nella pagina odierna del Vangelo, ci esorta a vivere la nostra vita non nella ricerca dei nostri vantaggi e interessi ma per la gloria di Dio che è l’amore. Per questo siamo chiamati…

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    Cambiare prospettiva

    Abbiamo bisogno, in quei momenti, di una luce che ci possa offrire un altro sguardo illuminando in profondità il mistero della vita. Una luce che ci aiuti a reagire andando anche oltre i nostri schemi e oltre i criteri di questo mondo. Proprio questa luce, che era Cristo e la sua persona; fu donata ai tre discepoli sul Tabor. Il Signore vuole donarla anche a noi. Ma è necessario salire sul monte.