La Via

La Via 15 febbraio

OSARE   (Mc 1, 40-45)download50

In ogni società l’ ordine è garanzia di sicurezza. E perchè ci sia ordine bisogna che ciascuno rispetti il suo ruolo e rimanga al suo posto. È così ai giorni nostri, dove le città che sembrano ordinate nascondono veri e propri ghetti, ed era così ai tempi di Gesù.
I lebbrosi in particolare avevano il loro posto preciso: ai margini. Fuori dal villaggio, in luoghi deserti, senza alcuna possibilità di relazione. Troppo pericolosa la loro presenza, così pericolosa da motivare la loro esclusione con una ragione religiosa: maledetti da Dio. Giustificare le proprie paure, addirittura rinvigorirle tirando in ballo il Padreterno è un vizio che non ci siamo ancora tolti.
Questa comunque era la prassi, queste le regole e guai a trasgredirle.
Se non fosse che tra i tanti lebbrosi che accettavano questa umiliazione ( non bastasse già la sofferenza), ce n’era uno che osò sfidare le convenzioni, osò rompere le regole. I lebbrosi dovevano invitare gli altri a stare alla larga, a non avvicinarsi; invece il nostro va dritto da Gesù e cerca un incontro con lui. Tutto il contrario di quel che andava fatto!
Mi piace pensare che anche per questo Gesù ne ebbe compassione. La compassione non è pietà, è un soffrire insieme all’altra persona anche a motivo dell’empatia che si ha con lei. E con uno che va al di là delle convenzioni Gesù non poteva non essere in sintonia. Perchè Gesù è stato un uomo dai continui sconfinamenti: dalle sue guarigioni in giorno di sabato alle sue parole, dal lasciarsi toccare da una donna peccatrice al lavare i piedi ai suoi discepoli. Sempre al di là delle regole, al di là della prudenza e del buon senso. Forse per questo l’hanno fatto fuori.
E anche quel giorno fu così: per guarirlo Gesù lo toccò e non ne aveva bisogno. Normalmente bastava la sua parola a guarire. Ma stavolta no. A chi aveva osato bisognava rispondere con un gesto che osasse altrettanto, che osasse il contagio, che sfidasse la paura e le maldicenze successive della gente: Gesù è impuro! Ha toccato un lebbroso!
Ma se si ama qualcuno senza rischiare niente che amore è?
Sono convinto che quel giorno il lebbroso comprese che essere amato era tanto prezioso quanto l’essere guarito.
Le nostre regole, le nostre convenzioni ci servono. Danno ordine alla vita, alla società, alla chiesa.
Ma a volte infrangerle, osare superarle, è la via per trovare la salvezza di un amore più grande.

Don Umberto e Don Stefano