La Via

La Via 22 marzo

FAR ACQUA DA TUTTE LE PARTI                                        (Gv 4, 5-42)pdf50

 Non è sempre vero che la luce svela e le tenebre nascondono.

Almeno, non per la Samaritana.

La luce di mezzogiorno (e il caldo) erano per lei l’occasione per restare nascosta.

Andare a far acqua senza essere vista da nessuno. Senza incrociare volti che ti inceneriscono con un solo sguardo, parole che ti pesano e ti giudicano, gesti che ti umiliano.

Ne aveva tutte le ragioni.

Cinque mariti e ora un uomo che non era suo marito.

Una donna di facili costumi o una donna ferita?

A quel tempo in Israele solo ai maschi era concesso di divorziare. Mosè, infatti, aveva permesso solo agli uomini di dare l’atto di ripudio.(cf Mt 5, 31)

Gesù è quindi di fronte ad una donna che è stata cinque volte abbandonata e rifiutata. Magari per colpa sua, ma non ci è dato saperlo.

Quel che sappiamo è che aveva tutti i motivi per non volere più avere a che fare con la gente: troppe delusioni, troppe scottature.

Ci stupisce persino il continuo ripetersi delle sue relazioni affettive: sempre da capo a cercare quell’amore che non trovava, a curare le sue ferite con una medicina che si rivelava poi peggiore della malattia.

Come si sta davanti ad una persona così? Come le si parla? Come ci si comporta con una donna la cui vita fa acqua da tutte le parti?

Gesù mette il dito nella piaga. Ma per curarla.

C’è un punto debole e proprio lì si accomoda il Signore.

Gesù la corteggia; ma non come intende lei.

Bisogna pur accettare di essere fraintesi per arrivare a fare del bene.

Cristo parla di acqua e la donna intende ciò che disseta fisicamente; poi pensa si tratti dell’amore umano; alla fine coglie che quel Giudeo  è il Messia e parla della grazia interiore dello Spirito Santo.

Con pazienza, ma con intelligenza penetrante.

Gesù conduce questa donna a capire quale sia la sua vera sete.

Forse la Samaritana, ricercando la verità, in parte la conosceva già.

Ma occorreva chi la spingesse ad interrogare veramente se stessa. Finchè non si arriva a questo punto l’incontro con Gesù non produce molto frutto.

Interrogarci in profondità significa uscire dalle preoccupazioni, dai significati troppo ovvi che diamo alle parole, dalle abitudini sbagliate.

Mi sovvengono le parole di una vecchia pubblicità: “la sete è tutto. Ascolta la tua sete”. Quanto mai azzeccate…anche se

un bel plagio evangelico, non c’è che dire.


            Don Umberto e Don Stefano