La Via

La Via 26 gennaio

CONVERTITEVI                                                 (Mt 4, 12-23)pdf50

Convertitevi. L’annuncio è bruciante: «Convertitevi perché il regno si è fatto vicino». Sì, così scrive Matteo: è il regno a essersi avvicinato, è lui, Dio, che prende l’iniziativa; a noi di accorgerci, di girare lo sguardo (convertirsi, appunto).

Gesù non esordisce nella sua missione con qualche reprimenda morale, con qualche sensato discorso teso a suscitare pentimento e cambiamento di condotta. Lui, lui per primo, si offre, si dona, rischia.

Dice: «Io ti sono vicino, non te n’accorgi?».

Accorgersi significa davvero mollare tutto, lasciar andare i molti affari, le molte cose, per recuperare l’essenziale, come Pietro, come Andrea, che diventano – finalmente – pescatori di uomini. Il Regno è la consapevolezza della presenza entusiasmante e sorridente di Dio. Il Regno è là dove Dio regna, dove lui è al centro. E la Chiesa, comunità di chiamati e di discepoli, appartiene al regno, anche se non lo esaurisce.

Sereni! Relax, amici, relax, discepoli che prestate un difficile servizio ecclesiale con i ragazzi o con le coppie, tranquilli, amici che vi giocate nel sociale, là dove l’uomo è meno uomo e dove il dolore domina: il Regno, lui si avvicina.

Non dobbiamo salvare il mondo, confratelli preti, è già salvo! È che non lo sa. E vive nella disperazione.

A noi di renderlo presente, questo Regno, a noi di vivere da salvati, a noi di diventare uomini sandwich del Regno, farne pubblicità, vivere nella luce in mezzo alle tenebre che avvolgono Nèftali e Zàbulon.

Capiamo allora l’energica protesta di Paolo (e poi ci lamentiamo del brutto carattere di certi cristiani!), che ammonisce le sue comunità a non diventare degli ultras da stadio… Ogni esperienza (movimento, parrocchia, spiritualità) è strumento e non esaurisce il Regno, il Regno è oltre, cominciamo a farne parte che va già bene… Lasciamo le reti che ci trattengono, i pregiudizi e le paure che ci tengono legati, le incomprensioni che c’impediscono di essere e raccontare il Regno: ci aspetta ben di meglio da fare!

 

 

 

Paolo Curtaz