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Gruppo biblico: Osea 2,4-25 Osea 3,1-5

GRUPPO BIBLICO 6 febbraio 2016

OSEA L’epoca, la persona, il libro

L’EPOCA

Osea iniziò l’attività profetica attorno agli anni 760 a.C. nel regno del nord, il regno di Israele. L’anno 753 segnò l’inizio della crisi. Morto il re Geroboamo si susseguirono 6 re in 30 anni. Quattro di essi si imposero con violenza.
Si tentarono diverse alleanze politiche, soprattutto con l’Egitto e Damasco, per contrastare gli Assiri.
I quali però, più potenti, invasero Israele nel 722 ponendo fine al regno del Nord.
Insieme a questa instabilità politica occorre tenere conto di un altro dato: quello del culto del dio Baal.
Quando gli Israeliti erano giunti in Palestina vi giunsero come pastori. Concepivano quindi Jahvé come un Dio di pastori che ne proteggeva le migrazioni.
Stabilitisi nella Terra divennero agricoltori.
Avevano quindi bisogno di un Dio che li aiutasse a coltivare la terra garantendo la pioggia. Ecco allora il culto a Baal affiancato a quello di Javhé, con esiti di sdoppiamento.
Javhé continua ad essere il Dio del popolo, ma per le necessità primarie si ricorre a Baal.
Ma Javhé è un Dio intransigente che non ammette rivalità di alcun genere!

LA PERSONA

Di Osea sappiamo veramente poco, ne’ l’anno di nascita ne’ quello di morte.
Elemento cardine della sua vicenda umana è il suo matrimonio che è oggetto di continue discussioni.
Per alcuni è una pura finzione letteraria. Altri ritengono che sia reale il comando di Javhé di sposarsi con una donna che praticava la prostituzione sacra.
Altri credono che sua moglie non sia stata prostituta, ma una donna che lo abbandonò per andare con un altro.
Di queste opinioni, la più probabile sembra la terza.
Questa dolorosa esperienza servì ad Osea per esprimere il rapporto tra Dio e il popolo.

IL LIBRO

Potrebbe essere suddiviso in tre parti.
1) I capitoli 1-3 che comprendono una parte autobiografica mista ad oracoli di salvezza.
2) I capitoli 4-11 una mescolanza di oracoli assai diversi soprattutto di denuncia del culto e della politica
3) I capitoli 12-14 ancora alternanza tra requisitoria e annuncio di salvezza.

Il messaggio di Osea riprende quello del profeta Amos nella denuncia delle ingiustizie e della corruzione regnante e nella critica del culto superficiale e falso.
Però ha anche aspetti di novità.
A) Osea condanna con enorme rigore l’idolatria.
In due versioni, quella cultuale. e quella politica.
L’idolatria cultuale va contro il primo comandamento e, con il vitello d’oro, anche contro il secondo. L’idolatria politica, anch’essa indebolisce e rende secondario Jahvé.
B) Altro elemento tipico di Osea è la sua visione critica del passato. Non è storia di salvezza ma storia di peccato.
C) Di fronte a questo peccato Dio adotta una pedagogia progressiva che va dalla punizione all’amore.
Amore e perdono precedono la conversione e non viceversa; in questo Osea anticipa il N.T.