La Via

La Via 9 settembre

L’ORDINE DI DIO (Mc 7,31-37)

“Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!”
Questa è l’esclamazione ammirata della folla che vede Gesù fare miracoli.
Ogni miracolo di Gesù, lo sappiamo, è un segno: ci orienta a qualcosa di più grande, ad un messaggio che va oltre.
In questo caso Gesù ripristina le cose così come sono, nel loro ordine.
Ad un sordo dona la possibilità di sentire, ad un muto quella di parlare.
Non rende un muto ricco di beni materiali o un sordo capace di straordinarie prestazioni fisiche.
A ciascuno ciò che gli compete.
Secondo una logica che richiama molto da vicino il modo di agire di Dio nel momento in cui creò il mondo, così come narra la Genesi.
Dio fece le cose “ciascuna secondo la propria specie”.
Solo Dio, e quindi Gesù, ha questa capacità di mettere le cose al proprio posto.
Se le cose vengono fatte in Dio, prima o poi vanno così come è giusto che debbano andare.
Le cose fuori posto non vengono da Dio.
Mi è utile fare questa riflessione e consegnarvela mentre riprende la vita ordinaria con le sue molteplici attività.
Ci sforziamo di far sì che tutto sia a posto, che le cose siano precisamente organizzate e spesso non ci riusciamo. Confondiamo il nostro senso di responsabilità con un’ansia da controllo che ci fa male.
Un po’ più di fiducia nell’agire di Dio, unico grande ordinatore delle cose, ci farebbe bene.
Accanto a questo primo grande significato del miracolo di Gesù, ne possiamo scorgere un altro.
Il Signore guarisce un sordomuto: la patologia è espressa proprio così, in quest’ordine.
Si è muti perché si è sordi.
La povertà delle parole nasce dalla povertà dell’ascolto.
Siamo tutti dei sordomuti nello spirito: dalle difficoltà e dal rifiuto di ascoltare si generano i nodi della nostra lingua.
A volte ascoltiamo a metà, sperando che l’altro finisca in fretta per poter essere noi a prendere la parola, come se quello che abbiamo da dire fosse una cosa più intelligente e più vera.
E questo difetto di ascolto lo trasferiamo anche su Dio.
Parliamo sempre noi quando preghiamo.
Il Signore ci conceda un cuore capace di ascolto.

Don Umberto