La Via

La Via 14 ottobre

 IL CENTUPLO                   (Mc 10,17-30).

Gesù incontra un uomo ricco e l’esito di quell’incontro lo conosciamo tutti.

Una persona per bene, corretta, fedele ai comandamenti. Un uomo che Gesù ama e glielo fa capire con uno  sguardo.

Ma è incapace di staccarsi dalle sue ricchezze.

Se ne va triste, di una tristezza che ti lascia l’amaro in bocca come accade per le più cocenti delusioni.

Di fronte a ciò i discepoli restano sbalorditi, quasi impauriti dalle esigenze così radicali della sequela e Pietro,  a nome di tutti, esclama “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito!”

Ed è qui che Gesù pronuncia quella frase sul centuplo.

Chi lascia qualcosa per Gesù riceve cento volte tanto.

Che sarà mai questo centuplo?

Dal punto di vista delle relazioni posso personalmente testimoniare che queste parole sono vere.

Ma forse è un discorso tipico da consacrati: chi lascia i propri legami familiari per il Signore ne ritrova altri, molti altri, anche più profondi.

Mi sembra però che il centuplo abbia anche altri significati.

La prima lettura parla della sapienza.

Essa è la capacità di conoscere in profondità le cose cogliendone il senso.

Il centuplo quindi non può essere calcolato aritmeticamente. Deve essere inteso proprio in riferimento allo straordinario potere della sapienza di moltiplicare per cento il valore delle cose, che senza sapienza perdono gusto e significato. E svaniscono in fretta.

Ma con “centuplo” potremmo anche intendere la grazia e la forza, accordata ai discepoli, di essere capaci di seguire Gesù.

L’affermazione di Pietro è infatti non tanto una rivendicazione, ma una parola di stupore e meraviglia circa il fatto che loro siano capaci di sequela al Signore.

Hanno colto che seguirlo non è un’impresa personale, una performance spirituale, ma un dono e una grazia.

Loro si sono resi disponibili, e Gesù ha moltiplicato questa disponibilità per cento rendendoli discepoli fedeli.

Dovremo probabilmente a questo punto farci una domanda: quanto ho davvero investito in questa avventura del Regno?

Perché questa è la logica profonda di Dio: più dai, più ricevi.

Ci conceda il Signore di farla nostra.

 

 

Don Umberto