La Via

La Via 6 GENNAIO

DISIMPARARE                          (Mt 2,1-12).

Imparare è un’arte.

Bisogna esserne capaci perché non viene facile a tutti.

Ci sono persone che quest’arte la posseggono come un talento innato.

Rapidamente apprendono una lezione, imparano un gesto, uno stile, un mestiere.

Esiste però un’altra declinazione di questo verbo, un’altra modalità di gestire questa arte.

Si può disimparare qualcosa.

Ci viene subito alla mente una sensazione negativa: se disimpari significa che sei negligente, che ti impoverisci, che perdi qualcosa di importante che avevi fatto tuo.

In effetti, quando sperimenti di aver disimparato qualcosa ti senti smarrito. Ma è proprio solamente un male?

Forse no.

Forse disimparare è creare lo spazio per una nuova possibilità, una nuova prospettiva, un nuovo apprendere.

Pensiamo ai Magi e al loro percorso.

Loro sì che erano gente che le cose le sapeva!

Avevano imparato tanto; dai loro studi, dalla loro cultura, dall’astrologia.

La sapienza dell’antico Oriente viaggiava con loro, in loro, sul dorso dei cammelli che li trasportavano.

Ma tutto ciò che avevano imparato li condusse nel luogo sbagliato.

Non era Gerusalemme la meta.

Non era Erode la persona.

Capirono di dover disimparare; di dover fare il vuoto di ciò che sapevano e pensavano perché la stella tornasse a guidarli.

Tutte le cose imparate non avrebbero retto di fronte alla regalità nascosta del Salvatore del mondo, piccolo e indifeso bambino.

Tornarono al loro paese; ma anche questa volta per un’altra strada.

Un cammino nuovo, non ancora imparato.

Disimparando quello di sempre si aprirono alla novità di Dio nella loro vita.

E io penso alle nostre di vite.

E a tutto ciò che potremmo anche noi disimparare.

A quanti giudizi formulati sulle persone e ormai standardizzati.

A quanti gesti continuamente ripetuti, sempre uguali, sempre quelli.

E più li ripetiamo più si svuotano e più si svuotano più non abbiamo il coraggio di disimpararli, per compierne di nuovi. Sento la tristezza che svuota l’anima di chi dice “ormai non posso cambiare, ho imparato così e sarà sempre così”.

Che i Magi, Santi del cambiamento, intercedano per noi.

Don Umberto