La Via

La Via 14 aprile

IN POCHI ISTANTI (Lc 22,14-23,56).

La lettura della Passione che oggi sentiamo proclamare caratterizza ogni anno questa liturgia delle Palme.
Ci richiede di entrare in essa, come se vi fossimo anche noi lì presenti.
Ci avvolge col suo racconto, ci scuote con le sua immagine.
Ogni evangelista poi ha la sua peculiarità.
Ci sono particolari unici; passaggi che appartengono all’uno e non all’altro.
In Luca, che leggiamo quest’anno, c’è ad esempio il racconto del buon ladrone.
Ho provato a chiedermi come questo episodio possa dare luce all’intera settimana Santa e ai riti del triduo che vivremo.
Nel rapporto tra Gesù e il malfattore crocifisso con lui c’è anzitutto una straordinaria familiarità. Gesù viene chiamato per nome, cosa che gli Apostoli non fanno mai, tanto meno gli altri.
È come se la comunione nelle sofferenza avesse portato rapidamente a quella amicizia che è capacità di intendersi fino in fondo.
Credo che sia uno dei capisaldi delle celebrazioni di questi giorni quello di ritrovare la sintonia tra la sofferenza di Gesù e la nostra, tra la sua croce e le nostre croci.
Nel dolore di Cristo c’è una parola per ogni umano dolore.
Ed è questa solidarietà che permette al buon ladrone di fidarsi di Gesù, abbandonandosi a lui.
Si compie un vero miracolo.
In pochi istanti quest’uomo ha rifatto completamente il tessuto di relazioni della sua vita.
È passato da una esistenza in cui tutto era sospetto, violenza, farsi dal male l’uno all’altro, ad una situazione in cui c’è invece amicizia e fiducia.
In queste brevissime sequenze c’è tutta la potenza del Vangelo, la sua freschezza, la sua carica rigenerante.
Abbiamo bisogno di essere rigenerati anche noi.
E bastano, come per lui, pochi istanti.
La Settimana Santa è ricca di segni.
Il triduo trasuda di simboli, messaggi, parole.
ma spesso è sufficiente un solo istante, quasi un fotogramma, una sola parola che scava in noi nel profondo.
In quell’attimo, che non è niente affatto fuggente, Dio si manifesta.
Questa manifestazione è in serbo anche per noi: accogliamola!

Don Umberto