La Via

La Via 16 febbraio

LEGGE DI LIBERTA’(Mt 5,17-37).

Oggi ci imbattiamo in un brano evangelico piuttosto lungo.
È parte del cosiddetto “discorso della montagna”; laddove emerge la differenza tra la legge di Mosè e la nuova legge data da Cristo.
Questa nuova legge appare decisamente più radicale ed esigente della prima.
Punta dritto al cuore delle persone e vuole orientare al bene senza concessioni al compromesso.
Essa però è anche l’offerta di una nuova visione su se stessi e di una nuova opportunità con cui vivere.
Se infatti leggessimo con calma il brano per intero, ci accorgeremmo che Gesù tratteggia diverse tipologie di persone che in fin dei conti sono diversi atteggiamenti o ruoli che si possono assumere nelle relazioni tra le persone.
Il giudice, l’avversario, la vittima, il competitivo…
Accade infatti proprio così: alcuni, ad esempio, si sentono investiti dal ruolo di giustiziere.
Devono fare giustizia nella propria famiglia o nei contesti in cui vivono dicendo a tutti come si devono comportare in modo integerrimo.
Altri invece assumono il ruolo di salvatori o delle crocerossine: i problemi degli altri diventano sempre i loro problemi; se li addossano tutti pensando, chissà come, di poterli risolvere.
Poi ci sono quelli che amano il ruolo della vittima: c’è sempre qualcuno che cospira contro di loro, magari la vita stessa. E loro, sempre innocenti, ci vanno di mezzo.
Sull’altro piatto della bilancia esistono i persecutori: quelli che devono sempre puntualizzare dove gli altri sbagliano; e negli errori altrui trovano una sorta di appagamento.
Ci sono anche quelli che sono competitivi tout-court: la vita per loro è tutta una gara dove a tutti i costi devono vincere. E mal sopportano il pensiero di essere superati.
Di fronte a tutto questo c’è una parola liberatrice di Gesù: “ma io vi dico”.
Forse ci sembra impossibile cambiare; ci sembra impossibile non tirare fuori le unghie o non avere uno sguardo puro verso gli altri.
Ci pare che il copione sia sempre lo stesso e noi condannati ad avere sempre la medesima parte.
Ma Gesù ci ha consegnato un insegnamento che ribalta questa visione: è una legge la sua, certo.
Ma legge di libertà, parola che plasma persone nuove.

Don Umberto