La Via

La Via 3 maggio

VOCI MAI UDITE. (Gv 10,1-10).

Vi sarete accorti anche voi, in questo tempo di quarantena, delle voci mai udite prima.
Scrivo “voci” ma intendo suoni, o rumori, o versi.
Mai avevo sentito così tanto ad esempio il cicalare del semaforo quando emette il suono per i non vedenti.
O il gracidare così forte delle rane nel Chiavenna.
Anche il cinguettio degli uccelli prima, decisamente, lo sentivo molto meno.
È un tempo questo che ha fatto affiorare tante cose e, tra queste, le voci finora rimaste silenziose.
Rese silenziose da suoni di altro tipo, da rumori più forti oppure dalla nostra indifferenza.
La parola evangelica di oggi è un invito esplicito ad ascoltare la voce di Gesù.
Certo, ascoltare non è la stessa cosa di udire.
Ascoltare significa credere, aderire e poi agire.
L’ udire precede l’ascoltare.

È la possibilità concreta di percepire un suono o una voce.
In questo tempo abbiamo udito suoni mai sentiti prima.
Anche la Parola del Signore l’abbiamo udita allo stesso modo?
Anche la Parola del Signore ci ha riservato qualcosa di inedito?
Per udirla occorre il silenzio.
Quando c’è quello esteriore altre voci interiori rischiano di soffocare la Parola.
La voce della rabbia che si nutre delle polemiche; la voce dello sconforto che si nutre di informazioni catastrofiche, la voce della paura che si alimenta di sospetti.
Allora forse è il caso di usare l’opzione “silenzioso”.

Don Umberto