La Via

La Via 12 novembre

 
LA FRESCHEZZA DEGLI INIZI.                             (Mt 25,1-13)

 

Dieci vergini.

Come i dieci comandamenti.

Come dieci erano le persone necessarie ad iniziare il culto sinagogale

Dieci indica pienezza, completezza, totalità.

In questo caso si guarda la fede, il rapporto con Dio.

Anche la verginità è un simbolo;

Significa disponibilità completa. Significa avere il cuore completamente libero e vuoto perché Qualcuno lo possa riempire.

Nessuna di loro riesce a vegliare.

Con l’avanzare della notte avevano finito per assopirsi ed addormentarsi tutte, senza eccezioni.

La parabola è quasi impietosa. Ci si aspetterebbe che almeno alcune riuscissero a vincere il sonno; le cinque sagge ad esempio.

E invece no, nemmeno loro.

Hanno tutte ceduto al peso della noia, della stanchezza.

All’entusiasmo iniziale di attendere lo sposo è subentrata la fatica, la perdita di motivazione, il vuoto.

Ecco cosa rappresenta il sonno: la perdita della freschezza degli inizi, il buio interiore, la sfiducia perché il Signore non si fa più sentire.

O anche più semplicemente la pesantezza del cuore quando non c’è più nulla che ci appassioni o ci emozioni.

Gli antichi padri della Chiesa chiamavano questa condizione ACCIDIA.

Ed è un vizio. Uno di quelli capitali.

Dicevano che il demone dell’accidia sta sempre in agguato e come un lupo feroce sbrana l’anima.

È quella svogliatezza interiore che toglie le forze e spegne le motivazioni; è il buio del cuore e della mente che priva la vita del suo gusto.

Può anche durare a lungo. Ma può anche spingere al suo diretto opposto: tentare di uscirne con la frenesia, con il darsi da fare intensamente, quasi per tenere sempre il corpo e la mente occupati.

Un inganno sottile: generalmente non funziona perché quando l’accidia ritorna ci si trova peggio di prima.

Avremmo bisogno di olio. Di quello che le vergini sagge al loro risveglio presero con sé.

È il simbolo della memoria della freschezza degli inizi. Quella memoria forte e dinamica che diventa vita reale. Quella memoria dell’amore, della passione, delle decisioni prese con convinzione. E della fede forte.

Ma è anche simbolo della carità.

Si esce dal buio del cuore con la carità.

Con i gesti di cura, di attenzione, di premure che ci liberano dall’egoismo.

 

Don Umberto