La Via

La Via 14 novembre

 DA CONSUMARSI

(Mc 13,24-32).

 

L’altro giorno ho fatto un po’ di ordine nella mia scatola dei medicinali.

Come capitato altre volte, mi sono accorto di averne molti che avevano superato abbondantemente la data di scadenza.

Alcuni da qualche mese, altri addirittura da anni!

Diligentemente li ho posti in un sacchetto e li ho portati all’amico farmacista.

Mi è venuto così da pensare a quante cose nella vita scadono, come se recassero scritto “da consumarsi preferibilmente entro il …”

Scadono i cibi; scadono le polizze assicurativa; scadono anche gli incarichi ad esempio quello di parroco.

Di questi tempi c’è una domanda abbastanza inquietante che affiora nel cuore di tanti: è forse scaduto il tempo della Chiesa?

Se questa domanda solo qualche decennio fa sembrava assurda, oggi no.

Le tradizioni e i segni secolari della fede sembrano avere la data di scadenza.

E noi ci impegniamo a far sì che non sia così: vogliamo capirne le ragioni, porci domande, trovare soluzioni.

Mal sopportiamo questa insicurezza, mista a precarietà che comporta oggi l’essere cristiani, soprattutto in occidente.

Anche i primi discepoli erano vittime di queste inquietudini.

E la risposta data a loro da Gesù vale anche per noi.

Occorre prendere sul serio il fatto che le Sue parole non passano mai, nonostante tutto quello che succede e nonostante la nostra stessa fede.

Il messaggio di Cristo non ha scadenza e non va mai a male.

Forse occorre un po’ di fiducia e capacità di guardare la storia e quello che succede dentro e fuori di noi.

Di fronte alla precarietà e alle cose che sembrano finire, siamo chiamati ad assumere lo sguardo che vede anche nelle piccole foglioline sul ramo infreddolito il segno che l’estate verrà.

Don Umberto