La Via

La Via 24 aprile

DALLE PIAGHE ALLA PACE.
(Gv 20,19-31).

La pace è il primo dono di Gesù Risorto.
La sua è la pace autentica perché nasce dalla croce; in essa Cristo ha realizzato la riconciliazione tra Dio e l’umanità.
La pace infatti nasce dal desiderio di riconciliazione.
E la riconciliazione fiorisce quando due contendenti capiscono che il futuro di qualsiasi tipo di conflitto è solo il dilagare dell’odio del rancore.
La pace che Gesù porta è innanzitutto un dono interiore.
L’interiorità non è però intimismo, non è il luogo segreto dentro il quale prendono forma anche le decisioni sociali.
Il brano evangelico di oggi sembra però suggerire una riflessione ulteriore.
Gesù infatti lega il dono della pace alle sue piaghe.
Sono esse, in questo caso, a costituire la fonte della pace, perché sono il segno dell’amore immenso del Signore che ha sconfitto le forze ostili nell’uomo.
Tommaso è invitato a mettere le sue mani nelle piaghe di Gesù perché è come se gli venisse detto: “quando non sei in pace tocca le mie ferite”.
Le ferite, le piaghe di Gesù sono i tanti problemi, difficoltà, malattie della gente che soffre.
Visitando qualcuno che è il simbolo della piaga di Gesù, facendo qualcosa per chi soffre si può trovare la pace.
È come la consolazione del cuore che ci viene elargita quando facciamo il bene, quando mettiamo in circolo il nostro amore.
Al contrario, quando in noi prevale l’egoismo, non nasce la pace ma il turbamento e l’insoddisfazione.
Da queste piaghe di Cristo nasce la pace; ma nasce anche la misericordia.
Con le sue piaghe Gesù intercede davanti al Padre.
Egli si pone tra Dio e il nostro peccato e così opera la riconciliazione.
Senza perdono infatti non c’è pace.
In questa domenica delle divina misericordia il Signore ci conceda di trovare pace in noi stessi per poterla dare agli altri.

Don Umberto