La Via

La Via 2 aprile

FEDELE A SE STESSO    (Mt 26,14-27,66).

Se ci fosse concesso di entrare nel cuore di Gesù e nei suoi pensieri è questo che dovremmo fare all’inizio della Settimana Santa.

Cosa si aspettava Gesù da questa gente che lo osannava?

Aveva capito che si trattava di una farsa, di una specie di messinscena che da lì a poco si sarebbe tramutato in condanna?

Tante persone avevano tentato di dissuadere Gesù da salire a Gerusalemme.

Amici e nemici.

Lo avevano fatto i suoi discepoli e lo avevano fatto anche i Samaritani che lo detestavano.

E allora perché andarsela a cercare quando era già stato messo sull’avviso?

Perché non fare marcia indietro di fronte alla quasi certezza che tutti li avrebbero scaricato?

La risposta a questi interrogativi che è lecito porsi sta in una cosa che per noi oggi non va più di moda: la rinuncia alla propria volontà.

“Non la mia ma la tua volontà sia fatta”.

È con queste parole che Gesù affronta la sua passione.

Esse non dicono solo il sacrificio di cui il Signore è stato capace; dicono soprattutto la fedeltà di Dio nei confronti di una umanità volubile, inaffidabile e peccatrice.

Perché questa è la volontà di Dio: non venir meno alla parola data anche se noi dovessimo ritirare la nostra.

Dio Padre non smette, per nulla al mondo, di continuare ad amare gli esseri umani.

Ed è per realizzare questo tipo, e solo questo tipo, di volontà che Gesù entrò in Gerusalemme e, pur avendo nel cuore la consapevolezza della sua fine, andrà fino in fondo.

Dio non cambia nel suo amore.

Ma non cambia neanche di fronte alla nostre momentanee esigenze.

Fedele al suo amore è fedele a se stesso.

E questo comporta a volte delusioni, incomprensioni e ferite.

Con Dio il menù non lo decidiamo noi ma Lui.

La sua volontà e il nostro bene.

Occorre vivere di fede, come il Figlio Gesù.

Così sarà Pasqua di Resurrezione anche per noi.

Don Umberto