Avvento,  Lectio

Colpa e pena

Colpa e pena nelle Scritture e negli insegnamenti della Chiesa.

Il figliol prodigo, redimersi senza scorciatoie.

Tutte le pagine della Bibbia raccontano la corsa del padre dietro ai figli. Si è abituati a pensare che sia l’uomo che cerca Dio. Questa parabola rovescia questo nostro clichè e ci rivela che invece è Dio Padre a cercare l’uomo e ad attirarlo a sé solo con l’amore.

Non può usare la forza né argomenti convincenti, ma solo uno sguardo misericordioso, il gesto gratuito di un amore puro ed eterno.

L’amore è quel respiro dato all’uomo per farlo vivere, ma a cui l’uomo si abitua così tanto da poter vivere senza rendersene conto.

Il figlio torna seguendo le orme dell’amore del padre che tante volte ha percorso questa distanza nel tempo della sua assenza.

E il figlio ancora non ha scoperto di essere tale. È ora per la prima volta che il suo passo si è sintonizzato su quello dell’amore del padre. E infatti il sole splende diversamente quando il figlio intravede la casa e il padre che gli corre incontro. Il vento soffia in un altro modo, l’aria è più pura, la terra diventa santa, il respiro è quello del soffio di vita, come se tutta la storia si aprisse e si dischiudesse in una nuova nascita nel momento in cui il padre gli si gettò al collo.

È il padre che patisce la distanza, ed è lui infatti che fa il gesto del figlio.

È il padre che, gettandosi al collo del figlio, rovescia i ruoli.  Non siamo qui in presenza di un “bravo” figlio che torna a casa e si getta al collo del padre, ma è il padre che investe il figlio della sua paternità.

Il figlio non riesce a pronunciare il discorso preparato nella solitudine, nell’esilio, quando era servo di uno straniero e pascolava i porci. Invaso dall’amore del padre, scopre se stesso in una luce assolutamente nuova.

La sua mentalità viene cambiata radicalmente nel momento in cui il padre gli si gettò al collo.

È l’amore che cambia una persona, che modifica la sua mente, i suoi sentimenti, il suo volere e la sua stessa identità.

Lectio di don Umberto