Anno pastorale 2020-2021,  Avvento

Cuore a Cuore

Seconda settimana di Avvento 2020.

Consolate il mio popolo. Parlate al cuore di Gerusalemme..
Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri

Le parole del cuore sono le parole della relazione, quelle di cui il vero incontro si nutre. Abbiamo bisogno di parole autentiche, di parole sincere e vere, di parole che ci facciano fermare, parole che dentro di noi vibrino
non solo per la loro eloquenza o magnificenza, ma perché semplicemente umane, intimamente nostre. Ma la parola del cuore è qualcuno che ci parla,
qualcuno che sa custodire anche i nostri silenzi, quell’inesprimibile che abita spesso il nostro cuore, qualcuno nel cui cuore possiamo fare riposare anche il nostro cuore.

È il tono della voce che da sempre ci educa nella vita, è il tono della voce del padre e della madre che ci fa muovere i primi passi nel mondo. È dal tono della voce che riconosciamo, intuiamo chi abbiamo di fronte.

Abbiamo vissuto e stiamo vivendo tempi complessi, incerti che spesso ci disorientano: tutti dicono qualcosa (è l’epoca degli esperti), ma raramente qualcuno sa abitare le nostre parole fragili. Noi stessi, paradossalmente, diventiamo esperti di qualcosa, ma di quella parte di noi innanzi alla quale non sappiamo cosa dire, cosa facciamo?
“Consolate, consolate …”, indubbiamente dobbiamo cogliere il monito dello stare con il cuore innanzi all’altro, ma forse è arrivato il momento di sentirci noi stessi consolati, qualcuno che sappia stare anche con la
nostra solitudine, cuore a cuore. Isaia ci conduce qui a sentirci «agnellini» portati sul petto del pastore.

Il commento del vescovo Adriano al brano del profeta Isaia

“”CUORE A CUORE” dialogo con Elena Camminati – Avvento 2020