Omelie,  Video

Omelia domenica 14 dicembre

Viene in mente (in questo periodo di tanti funerali) la logica inesorabile del tempo: ogni giorno non aumenta, ma diminuisce l’estensione della nostra vita.
Sembra proprio che la verità delle cose, la verità di sé, la si raggiunga solo per sottrazione.
Cosa resta allora del Battista?
Egli è solo una voce.
Non parola, ma voce. La Parola appartiene ad un Altro.
La voce è solo uno strumento, prestato, messo a disposizione della Parola.
Così fu, per Giovanni, la sua breve vita.
Un tempo nel quale indicare la direzione in cui guardare, un tempo per incarnare un messaggio che andava ben al di là di lui.
Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare di relativismo nella Chiesa.
Relativismo dei pensieri e dei comportamenti.
Ma siamo noi stessi ad essere relativi; relativi al mistero di Dio più grande di noi e del quale noi siamo strumenti prestati alla vita di altri.
Le vicende del Battista, la sua logica di sottrazione ci parla e ci dice che non siamo al centro. Non siamo al centro della vita degli altri, del nostro coniuge, dei nostri figli, dei nostri genitori, della società o della parrocchia.
Al centro c’è Lui.
Anche se tornerà a nascere in una periferia remota proprio per ricordarcelo