Cultura,  L'Osservatore Romano

Grande racconto

I concili nella storia tra Vangelo e potere.

È sempre meritevole parlare e studiare il concilio Vaticano II che — per dirla con san Giovanni Paolo II — per la Chiesa cattolica resta un orizzonte valido per affrontare il terzo millennio.

Aligi Sassu affresco dedicato al concilio Vaticano II (chiesa di Sant’Andrea, Pescara 1964

È perciò meritevole la fatica di Luigi Sandri che ai concili e, in particolare, al Vaticano ii ha dedicato una vasta opera di oltre mille pagine. Sfogliando il volume dal titolo Dal Gerusalemme I al Vaticano III (Trento, Il Margine, 2013, pagine 1080, euro 30) si percepisce l’impegno dell’autore a introdurre il lettore in un mondo poco conosciuto ma importante per capire le radici della vita cristiana e come nei secoli i credenti in Gesù abbiano sempre ricercato il modo di incarnare la propria fede nell’evoluzione dei tempi.

Sandri non nasconde la prospettiva da cui si pone in questa rivisitazione; si legge infatti nel sottotitolo del volume «I concili nella storia tra Vangelo e potere». In realtà gran parte del testo è riservato alla preparazione, allo svolgimento e all’applicazione del concilio Vaticano ii, considerato la pietra miliare, uno spartiacque nella storia bimillenaria del cristianesimo. E questo non tanto per una diversità intrinseca del Vaticano II rispetto agli altri concili che pure, in qualche forma, l’autore rileva, quanto piuttosto per il contesto che ha accompagnato la preparazione, la celebrazione e l’applicazione dell’ultimo concilio.
Nessuna assise conciliare precedente, infatti, era stata tanto numerosa e seguita da una così vasta opinione pubblica di credenti e non credenti. Gli anni Sessanta del Novecento sono stati una stagione per tanti versi irripetibile che hanno spinto in avanti il distacco dall’età precedente con grandi trasformazioni scientifiche, tecniche (si pensi allo sbarco sulla Luna), politiche ed economiche (si pensi alla fine del colonialismo). E in particolare al fatto che il concilio si celebrava potendo contare su mezzi di comunicazione di massa impensabili nei secoli passati. (cdc) 

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