La Via

La Via domenica 5 maggio

pdf50ASSAPORARE LA PACE DI CRISTO.          (Gv 14, 23-29).

Le parole di Gesù nel vangelo di oggi hanno qualcosa di strano.
Gesù parla del tempo in cui era ancora con i suoi apostoli, eppure non è ancora asceso al cielo. Parla e pensa al passato, parla come in un testamento.
E soprattutto lascia in dono la pace in un momento in cui ogni cosa sembra toglierla: si può parlare di pace in un momento di addio?
Ci si può sentire in pace nell’imminenza di perdere le persone care?
Eppure proprio così parla il Signore: lascia una pace tutta diversa da quella che dà il mondo. In che senso ?
Qual è la pace che da il mondo?
È l’assenza di conflitti. Ma Gesù i conflitti li ha avuti, lo hanno condotto fino sulla croce.
È il benessere. Ma Gesù ha patito le sofferenze più estreme.
Soprattutto la pace come la intende il mondo è la filosofia del “vivi e lascia vivere”: ognuno si occupi delle sue cose senza impicciarsi di quelle degli altri e così vivrà in pace.
Ma Gesù ha vissuto occupandosi solo degli altri e non di sé e da qui nascono le sue tribolazioni.
Allora come la mettiamo? Che cosa intende dire il Signore?
Parlando di pace Gesù parla di se stesso.
Cristo Risorto si pone infatti come l’orizzonte ultimo della vita di ciascuno di noi; noi siamo chiamati ad unirci a lui , a conformarci alla sua vita e solo nella sua volontà è la nostra pace.
Per questo tra mille difficoltà, incomprensioni, amarezze, il cristiano sa dove guardare, a cosa tendere, verso dove andare. Ed è questo pensiero a donare la pace.
È questo pensiero a mettere al bando l’ansia, l’inquietudine e l’agitazione. Persino a controllare la frenesia.
Nella tradizione cristiana questa esperienza ha assunto diversi nomi: a volte “consolazione” altre volte “agio dello spirito”.
Ogni domenica ce lo sentiamo ripetere: “vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Il Signore ci renda accoglienti verso questo suo dono.

Don Umberto