La Via

La Via domenica 14 aprile

pdf50LA DELICATEZZA DEL RISORTO  (Gv 21, 1-19)
Mi piace molto il brano evangelico di oggi.
Mi trasmette un senso di intimità, di confidenza e di speranza.
Mi da pace, perché riesco sempre ad identificarmi nello stato
d’animo dei discepoli scarichi e demotivati, inclini a lavorare a
vuoto, che incontrando il Risorto sentono riaccendersi in loro
uno slancio che pareva languire assopito.
Non è solo la presenza di Gesù a risvegliarli, ma anche i suoi
gesti, o meglio le sue attenzioni delicate.
Anzitutto quella domanda: “Non avete nulla da mangiare?”
Gesù si preoccupa di una cosa tanto ordinaria e tanto necessaria
che la sua domanda sembra persino banale.
Il Signore non si lancia in discorsi altisonanti, in riflessioni impegnative,
ma solo chiede se sono a digiuno dopo una notte di lavoro.
Qualcuno direbbe che sono cose poco “spirituali …”
ma per Gesù esiste un altro modo di intendere ciò che è spirituale: è
cogliere il significato bello e amorevole che sta dietro a gesti
semplici e quotidiani; è rivelare che niente è tanto spirituale
quanto un pasto consumato in fraternità, dove ogni boccone fa
assaporare il gusto dell’amore di Dio ridestato nei nostri cuori.
Per questo Gesù quel pasto l’aveva preparato; lui, con le sue
mani aveva già acceso il fuoco, vi aveva già cotto del pesce, cogliendo
di sorpresa loro che non avevano più ne’ la forza ne’ la
voglia di mettersi a cucinare.
Quel fuoco di Gesù è l’opposto dei fuochi d’artificio del protagonismo,
è l’opposto del fuoco della passione che distrugge lasciando
amarezza dietro di sé.
È la delicatezza di un anticipo, la premura semplice che
dice come siamo sfiorati, prevenuti e accuditi nell’intimodalla sua presenza.
Quando è Lui ad accendere il fuoco lo senti e basta. La sua vici-nanza è quotidiana, lo sappiamo. Ma in certi momenti, ogni tan-to e non si sa come, è stato molto speciale.
Mi scorrono davanti le notizie del Telegiornale, e ancora di più mi convinco che a questo stile di cura, attenzione e solidarietà dobbiamo crederci sempre di più, pena l’andare a fondo. Tutti.
Don Umberto)