La Via

La Via 4 dicembre

IL VERO VOLTO DI DIO   (Mt 3,1-12).

Parole minacciose e violente quelle di Giovanni il Battista riportate nel capitolo 3 del Vangelo di Matteo.

A volte serve sentirsi dire parole simili: ne abbiamo bisogno per scuoterci, per uscire dal torpore spirituale, per rimettere in carreggiata una vita costellata da decisioni sbagliate.

Ma, onestamente, possiamo fermarci qui?

Non ci sorgerà prima o poi la domanda: qual’è il vero volto di Dio?

È una domanda legittima se confrontiamo l’agire del Battista con quello di Gesù.

Il Battista è l’immagine del rifiuto e della protesta; Gesù è invece l’immagine della condivisione, della vita che sceglie il quotidiano di un villaggio e non il deserto.

Giovanni è fermo accanto al fiume, sa poter battezzare e di lì non si muove; Gesù invece è itinerante, è l’uomo che cammina, colui che incarna la dimensione pellegrina della vita di ciascuno di noi.

Il Battista parla di Dio come fuoco che brucia e purifica, come scure che taglia i rami secchi; Gesù parla di Dio come un padre (o una madre), come un amico che bussa la sera.

Il Battista chiede di andare da lui come segno di conversione: Gesù invece va nelle case dei peccatori.

Il confronto tra loro due è quindi necessario e conduce alla domanda: qual è il volto di Dio che mi porto dentro?

E da cosa dipende questo volto?

Dalle mie personali esperienze, dalla mia cultura o dalla Parola di Dio?

È strano, ma è difficile togliersi dal cuore l’immagine di Dio che ci ha consegnato il Battista.

Ci sono infatti dei cristiani che passano tutta la vita con l’idea di un Dio minaccioso, un Dio che è giudizio senza misericordia, un Dio che è protesta ma senza comprensione, un Dio che è morale ma che non diventa mai abbraccio e passione.

Forse tutto ciò accade perché anche noi come il popolo nel deserto non sappiamo che farcene della libertà che è il vero segno dell’amore.

Preferiamo essere vincolati, guidati, a volte persino costretti.

Ma non sarà quello il modo di incontrare Dio.

Quel Padre che Gesù è venuto ad annunciare sta altrove: non è sulle rive del Giordano, ma nella Terra promessa.

Oltrepassiamola.

Don Umberto