La Via

La Via 15 maggio

MATURAZIONE (Gv 14,15-16.23b-26)

Pentecoste e pensiamo subito allo Spirito Santo.
Ma qualcos’altro festeggiavano al tempo di Gesù.
Era la festa del dono della legge sul Sinai. E prima ancora la festa delle messi mature. La festa di un seme diventato germoglio, da germoglio si era fatto stelo, poi spiga matura, poi grano. La festa di una maturazione.
Anche la nostra Pentecoste vorrei pensarla così, come un punto di arrivo, un approdo.
L’approdo del cammino dei discepoli, l’approdo del nostro cammino di fede, la nostra maturazione appunto.
E che sapore potrebbe avere questa nostra maturazione? Che aria si dovrebbe respirare nell’approdo di ogni cammino spirituale?
Anzitutto la reciproca comprensione.
Perché ciò accadde quel giorno nella piazza di Gerusalemme.
Parlavano e si capivano.
Mentre ogni volta che diamo fiato alle incomprensioni noi facciamo opera contraria allo Spirito.

E poi il coraggio.
Mi piace particolarmente questo approdo del cammino di fede, questa forma di maturazione.
Gli apostoli uscirono dalla muffa del cenacolo perché non potevano più nutrire le loro anime con le loro paure.
Ogni volta che noi ad esse obbediamo facciamo anche qui opera contraria allo Spirito

E poi l’universalità.
Che non è solo il gusto culturale un po’ snob di conoscere gli altri paesi o genti straniere. Ma la capacità di trovare bellezza e verità ad ogni latitudine.
Ogni volta che percorriamo strade che ci rendono astiosi ed accigliati, ogni volta che attingiamo al peggio di noi stessi e degli altri, noi facciamo opera contraria allo Spirito.
Eccolo l’approdo.
Forse ci pare lontano. Ma c’è da chiederci se siamo in viaggio.
Soprattutto se abbiamo le vele spiegate.
Se le teniamo arrotolate e strette all’albero, il vento dello Spirito potrà soffiare finché vuole ma non ci muoveremo di un centimetro.
Apriamo le vele. Allora andremo al largo.
Allo spirito basta poco per realizzare ciò che è il bene di tutti.
Il bene che Dio sogna per noi.

Don Umberto