Cosa pensiamo

COSA PENSIAMO
Il nostro discernimento comunitario
Da quasi tre anni i due sacerdoti dell’Unità Pastorale e i parrocchiani più vicini e coinvolti nella vita della comunità si sono lasciati interrogare dalla realtà pastorale per tentare un discernimento circa le prospettive future.
Si è inizialmente constatato una certa dispersione di energie frutto di proposte pastorali identiche e ripetitive magari per un esiguo numero di persone; a motivare queste scelte c’era una pericolosa logica autoreferenziale e scarsamente ecclesiale che portava a preferire le “cose fatte in casa”.
Ci siamo trovati di fronte ad un paradosso: tutte le realtà sociali del comune sono già unitarie, tranne le parrocchie. Proprio nell’ambito ecclesiale le persone coltivavano quindi separazioni, antagonismi e rivalità. Mentre la Parola di Dio ci esortava a “non fare nulla per spirito di rivalità e per vanagloria” (Fil 2, 3)
La divisione dal punto di vista amministrativo e burocratico causava poi una gran perdita di tempo da parte dei sacerdoti, anche vista la difficoltà a reperire validi collaboratori.
Prolungati periodi di tempo dedicati a questioni tecniche, strutturali, economiche erano causa di annebbiamento della gerarchia dei fini pastorali di evangelizzazione oltre che di malcontento e stanchezza interiore.
Questa situazione ci ha portato ad elaborare, almeno verbalmente, una carta di comunione di intenti per chiarire a noi stessi verso dove ci stava chiamando il Signore.
La formazione pastorale si è quindi orientata su questi punti:
1. chiara definizione della gerarchia dei fini così che al primo posto ci sia l’evangelizzazione e l’educazione alla fede anche a scapito di proposte ludico-aggregative popolari.
2. progressiva valorizzazione della corresponsabilità laicale, non solo a livello operativo ma anche decisionale.
Tutto ciò permette una razionalizzazione delle forze e un ridimensionamento dell’onnipresenza dei preti.
3. crescita del senso ecclesiale e comunitario favorita dalle proposte unitarie anche per cercare l’incontro e il confronto con la società civile.
All’interno di questa terza attenzione rientra a pieno titolo il percorso intrapreso per l’edificazione della nuova Chiesa che pur avendo sede a Roveleto sarà comunque luogo di culto per tutta l’Unità Pastorale.
Sarà poi questa la parrocchia unitaria verso cui stiamo andando.
Il progetto che presentiamo ci sembra il modo più concreto, realistico ed efficace per perseguire questi fini.
Riteniamo infatti che i cambiamenti a livello istituzionale e canonico siano espressione di queste convinzioni pastorali e le possano ulteriormente favorire.

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