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Omelia domenica 31 maggio

Oltre al piccolo segno di croce, più tardi (verso il X secolo, forse inizialmente nell’ambiente monastico) fu introdotto nella liturgia il grande segno di croce. Probabilmente l’uso non-liturgico di questo gesto esisteva già dal V secolo.

Esso si traccia portando la mano destra alla fronte, poi al petto (o anche al ventre) e infine alle spalle. Il gesto viene spesso accompagnato da una formula di preghiera. Una di queste è l’antichissima formula evangelica – invocazione trinitaria: In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen, cioè “nel nome del Padre (testa), del Figlio (petto) e dello Spirito Santo (spalle). Amen (mani giunte sul petto)”; tale formula di orazione unita inscindibilmente al segno stesso, costituisce il riassunto e la sintesi dei due Misteri principali della fede cristiana. Altre antiche formule, usate fino ad ora nella liturgia cattolica, sono: Adiutorium nostrum in nomine Domini; Domine, labia mea aperies; Deus, in adiutorium meum intende.

Il segno di croce può essere tracciato con la mano sulle persone o anche sulle cose, in segno di benedizione. Mentre in Occidente si usa fare le benedizioni con la sola mano, gli Orientali preferiscono benedire tenendo nella mano destra una croce.

Il segno di croce accompagna, anche dopo la morte, tutti quelli che sono consacrati a Cristo, manifestazione di Dio nel mondo. Non sono rari infatti gli epitaffi con il segno + oppure X. Questi defunti, segnati nel battesimo con la croce, dopo la morte testimoniano, con questo simbolo, la speranza nella salvezza.
Varianti del segno
Posizione delle dita durante il segno della croce nella tradizione orientale ortodossa.

Nei secoli e fra le diverse confessioni cristiane e i diversi riti sono state utilizzate forme leggermente diverse dello stesso segno. I cristiani di rito bizantino (cattolici e ortodossi) toccano prima la spalla destra, mentre i cattolici di Rito latino toccano per prima la spalla sinistra. Inoltre i cristiani di rito bizantino tengono il palmo disteso con pollice, indice e medio tesi e riuniti in avanti, mentre anulare e mignolo sono piegati e poggiati sul palmo. Le tre dita congiunte simboleggiano la Trinità. I cattolici di rito latino, invece, tengono tutte le cinque dita distese in ricordo delle cinque piaghe di Cristo.