La Via

La Via 10 giugno

LEGATI dallo SPIRITO_ (MC 3,20-35)_

Il peccato di Adamo è solo accennato, come sfondo su cui si collocano le letture di oggi.
Se ne descrivono le conseguenze, terribili e catastrofiche.
Non tanto per la punizione di Dio che lo allontanò dal paradiso, quanto perché da quel momento in avanti tutti i legami, tutte le relazioni furono contagiate, infettate, dal tarlo del sospetto e della sfiducia.
Adamo iniziò ad avere paura di Dio, a sospettare di Lui, a pensare che fosse un avversario geloso piuttosto che un Padre.
Ugualmente cominciò il suo distacco da Eva, il suo timore di avere a fianco non colei che poteva aiutarlo, ma colei che lo induceva in errore.
Da qual giorno tutti i rapporti umani sono segnati da questa ambiguità e dalla conseguente difficoltà ad essere vissuti. Ne conosciamo anche con forza il carattere sofferto e faticoso.
Anche quelli apparentemente più saldi, anche i legami familiari non sono esenti da questo lato problematico e a tratti oscuro.
Per questo, nel Vangelo di oggi, Gesù promuove una visione dei legami tra le persone totalmente fondato sui valori dello Spirito e sul comune ascolto della Parola di Dio.
Gesù supera i vincoli di sangue, così fragili anche se in apparenza saldi, perché ne conosce la radice malata, spesso possessiva, priva di quella libertà del cuore che invece è dono dello Spirito.
Certo, in questa libertà è compreso il fatto di non ascoltarlo affatto lo Spirito, addirittura di bestemmiarlo.
E compiere così quel peccato che non potrà essere perdonato. Bestemmiare lo Spirito Santo non è un atto materiale compiuto con le labbra; è piuttosto la resistenza a quella voce interiore che ci conduce alla verità, la voce dello Spirito appunto.
E’ il lasciarsi guidare da quelle paure che travisano ogni rapporto umano, da quelle parole che ci fanno pensare a Dio in modo distorto e ci fanno scambiare il bene col male.
In fondo anche i Giudei a cui il Signore rimproverava questo peccato, avevano travisato Gesù.
Pensavano facesse miracoli in nome di Satana invece che in nome di Dio.

Don Umberto