La Via

La Via 17 dicembre

UNO CHE NON RIDE MAI (Gv 1,6-8.19-28)

Non me lo immagino sorridente.
Giovanni Battista intendo.
Troppo austero il suo stile di vita, troppo forti e dure le sue parole per pensarlo con il volto ilare e il sorriso sulle labbra.
Vive nel deserto, lontano dalla confusione della città, lontano da tutto ciò che genera quell’euforia così leggera e superficiale.
Eppure se la liturgia ce lo presenta proprio oggi, domenica della gioia, qualche motivo ci sarà.
Così come avrà pure una spiegazione il fatto che una persona così dura attirasse a sé una moltitudine di gente.
È proprio vero che quando le persone le rincorri non ottieni per loro tanto beneficio come quando lasci che liberamente siano esse a scegliere e venire.
Quest’uomo che non ride mai ci accompagna quindi alla scoperta di un altro tipo di gioia.
Probabilmente quella che nasce da un senso profondo di fiducia e sicurezza che certo non mancavano al Battista.
Fiducia e sicurezza che non contraddicevano il suo stile, ma lo ancoravano ad un così profondo legame con Dio da renderlo sereno seppur esigente.
Ma credo ci sia un altro motivo per cui pensare alla gioia mentre pensiamo al Battista o alla sua severità.
Egli aveva la consapevolezza piena che il suo lavoro, la sua missione erano destinati a qualcosa e Qualcuno più grande di lui.
Non predicava e non battezzava per il proprio tornaconto. Non cercava il suo successo personale.
Respingeva le false lusinghe su di lui.
Ma si consumava per qualcosa che sarebbe rimasto anche dopo la sua scomparsa.
C’è in tutto questo una radice profonda della gioia; perché la gioia cristiana nasce dalla libertà interiore, si nutre di quella consolazione dello spirito che è cosa ben diversa dal proprio appagamento personale.
Abbiamo bisogno di una gioia grande, che dia consistenza a quegli attimi di trascurabile felicità che ogni giorno viviamo.
Potrebbe anche non essere quella del Natale: ma poco importa. Dio ne ha in serbo altre.

Don Umberto