La Via 3 dicembre

QUALCUNO TI ASPETTA                                     (Mc 13,33-37)

 

“Nessuno possiede Dio in modo tale da non doverlo più attendere.

Eppure non può attendere Dio chi non sapesse che Dio ha già atteso lungamente lui.”

Sono parole di un grande teologo protestante Dietrich Bonhoeffer.

Morì in un campo di concentramento per essersi opposto strenuamente al regime nazista.

Sono parole di un testimone, di un martire.

Parole che ci aiutano a ribaltare la prospettiva.

Per una volta proviamo.

In Avvento non siamo noi ad attendere Dio, ma è Dio che attende noi.

Non so che sensazione ci faccia essere attesi. Può darsi che ci metta a disagio se siamo in ritardo; ma per lo più essere attesi è una bella sensazione.

Avere qualcuno che ti aspetta mentre stai tornando a casa è piacevole.

Magari un po’ meno se chi ti aspetta te lo fa pesare…

Ma Dio può farcelo pesare?

Dio è discreto, oserei quasi dire timido, non fa pressioni.

Ci attende come quel padre che attendeva il ritorno del figlio che sembrava perduto.

Per questo iniziare l’Avvento vuol dire mettersi in cammino.

La strada è nota; anche le sue tappe.

Anche il bagaglio di cui munirsi: uno spazio quotidiano di silenzio e preghiera, una scelta di carità e servizio, i simboli natalizi da preparare con fede.

Forse la vigilanza consiste proprio in questo: aver consapevolezza che il cammino è iniziato e occorre muoversi.

A volte infatti succede di finire l’Avvento senza nemmeno essersene resi conto.

Vigilare è partire.

Vigilare è custodire il proprio bagaglio: tutto il necessario e niente di più; ma pure niente di meno.

Vigilare è fermarsi solo per riprendere fiato con il respiro della Parola di Dio.

Sono poche quattro settimane. Il cammino non è lungo.

Ma costellato di luci. Quelle false, vuote, frivole e quelle calde, preziose, autentiche.

Di quali luci fidarsi: ecco lo scopo del nostro vigilare.

Sarebbe bello, alla notte di Natale, quando metteremo il bambino Gesù nel presepe non solo pensare “Dio viene tra noi”, ma anche potergli sussurrare: “eccomi Signore, sono arrivato”.

Don Umberto

 

 

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