La Via 7 maggio

RICONOSCERE LA SUA VOCE (Gv 10,1-10)_

Abbiamo bisogno, ogni tanto, di sentire voci amiche intorno a noi.
Ci sono voci a cui siamo affezionati, voci che amiamo per le emozioni che ci provocano, per la tranquillità che ci infondono.
Chissà come era la voce di Gesù.
Forse la più bella mai esistita; calda, profonda, rassicurante.
Certo, i suoi, anche dalla voce lo avrebbero riconosciuto.
Accade così infatti a Maria Maddalena al sepolcro quando si sente chiamare per nome.
Ma accade ad ogni credente perché Gesù ce lo ha detto: ”Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco … e chiamo ciascuna per nome”.
Anche noi siamo stati chiamati per nome da Gesù, almeno una volta.
Questo nome Gesù lo ha pronunciato alle orecchie del nostro cuore, come fosse in gran segreto.
Magari in un momento di slancio o di preghiera, o nel mezzo di un momento di sconforto o di tentazione, o nell’attimo in cui una parola del Vangelo ha iniziato a brillare ai nostri occhi.
La voce di Gesù è risuonata e noi ci siamo sentiti capiti, accolti, amati.
Se non è mai accaduta questa esperienza vuol dire che il Signore ce l’ha ancora in serbo per noi.
Egli infatti non la fa mancare a nessuno, perché nessuno sia privo di quella opzione santa che sola può giustificare il dono della vita.
Noi infatti la vita la possiamo donare solo a chi pronuncia con amore e verità il nostro nome.
Come riconoscerla questa voce?
Sono tante infatti le voci che ci chiamano, tanti coloro che pronunciano il nostro nome, come i venditori di un enorme mercato che ti assalgono per venderti i loro prodotti.
Per riconoscere la bontà delle proposte che ci vengono rivolte occorre valutarne le reali intenzioni; per riconoscere le persone occorre dare tempo al tempo.
E per riconoscere i pensieri, direbbe S. Ignazio, occorre che sia buono l’inizio, il mezzo e il fine.
Da dove vengono i nostri pensieri, che via percorrono e a cosa portano.
Il Signore ci conceda di riconoscere sempre la bellezza della sua voce.

Don Umberto

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