La Via 18 dicembre

ANGELI E SOGNI (Mt 1,18-24).

Esiste una giustizia della legge ed esiste una giustizia del cuore.
Ci vorrebbe che le due coincidessero, ma a volte non è possibile.
A volte prevale una legge senza cuore, priva di buon senso. La si applica senza una minima attenzione alle persone, ai singoli casi.
Se Giuseppe avesse fatto così, Maria sarebbe stata lapidata.
Ma non lo fece.
Era un giusto, ma non cercò di seguire ciecamente la legge. Aveva una giustizia del cuore che gli permise di unire alla legge la misericordia.
Congedare in segreto la sua futura sposa era il modo per salvarla e fare comunque ciò che dalla legge era permesso.
Ma fu nel bel mezzo di queste riflessioni umane che le cose presero un’altra piega.
Grazie ad un angelo e grazie ad un sogno.
E mi piace pensare che il risveglio di Giuseppe fu uno di quei risvegli che ti cambiano la vita, perché hai deciso di fare una cosa e poi, improvvisamente, ne fai un’altra, diversa, strana e mai immaginata.
Sì perché senza l’angelo e senza il sogno l’intelletto di Giuseppe, da solo, non avrebbe mai compreso ciò che era accaduto.
Occorrono momenti così per sbloccare le cose. Occorrono momenti in cui per Grazia ci viene offerta una interpretazione delle cose più profonda, inedita ma persuasiva.
Non siamo più abituati a pensare che questi momenti siano i nostri sogni. Ma per Giuseppe fu così.
In verità il sogno è una dimensione molto presente in tutta la Bibbia.
È un luogo privilegiato dell’incontro con Dio perché indica lo spazio dell’interiorità.
È il luogo dove le nostre difese sono abbassate e dove riusciamo ad essere più veri, senza superficialità di incombenze quotidiane.
Riprodurre la condizione del sogno mentre si è desti e vigili è molto difficile; ma abbassare le proprie difese di fronte al Dio che viene possiamo farlo.
Possiamo anche noi fidarci della voce dell’angelo buono che ci parla.
Ci ispira le cose migliori, le azioni giuste, le parole efficaci.
Gli angeli non sono cose da bambini.
Dice la Bibbia che cielo e terra furono portati a compimento insieme. Ad ogni realtà terrena ne è associata una celeste.
Noi siamo uniti indissolubilmente ad una realtà divina e spirituale, ad una presenza celeste che è il nostro angelo.
In qualche modo comunica: forse un sogno, un pensiero, una situazione.
È probabile che questa settimana ci suggerisca di trovare il tempo di prepararci spiritualmente a questo Santo Natale.

Don Umberto