La Via Speciale A.P. 2016 2017

EDIFICARE.

Tutti gli inizi e le ripartenze mi sembrano avere una doppia faccia: da una parte la fatica a prendere il ritmo vitale, dall’altra il bisogno di rimettersi in moto.
E tutti gli inizi e le ripartenze custodiscono un po’ il carattere del sogno. Il sogno che ciò che stiamo per iniziare vada a buon fine, che il cammino sia spedito e la semina feconda.
Per questo quando ho pensato agli inizi di questo anno pastorale mi è venuto in mente il verbo EDIFICARE.
Immaginavo tutta la valenza di questa parola e vedevo, nella mia mente, l’anno che ci sta davanti come una costruzione che cresce, piano ma costantemente.
Edificare fa pensare anzitutto alla Nuova Chiesa.
Dovremmo oramai esserci. Per posare la prima pietra e poter iniziare a costruire (ma lo dico sottovoce): l’articolo di Erika ne parlerà distesamente.
Ma questo verbo ha tante altre sfumature. La Bibbia narra che quando Dio chiamò il profeta Geremia lo inviò innanzitutto per “edificare” il suo popolo.
Nel profeta è simboleggiata l’intera comunità cristiana, chiamata ad edificare e ad edificarsi. Così l’articolo che racconta quali cammini formativi e iniziative caratterizzeranno la nostra pastorale esprime bene questo desiderio di edificazione della comunità.
Anche dal punto di vista sociale e civile c’è bisogno di edificare: non mi riferisco solo all’aspetto materiale del post-terremoto, ma anche e soprattutto a quelle facoltà di edificazione che hanno le parole nella fattispecie quelle dei media o dei social.
Quanta distruzione si può seminare con un semplice articolo di giornale! E al contrario quanta edificazione potrebbe generarsi da parole buone.
L’intervista di Valentina a Giangiacomo Schiavi (ex vicedirettore del Corriere della Sera) ci illumina proprio su questo punto.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla stesura di questo numero speciale.
In modo speciale ringrazio suor Irene per il suo articolo. Tra poco tornerà in Congo dopo aver trascorso cinque anni tra noi: la sua è stata una presenza preziosa.
L’anno pastorale inizia.

Mi faccio un augurio e lo faccio anche a voi. Attingo alle parole di S. Paolo nella lettera agli Efesini: “dalla vostra bocca escano parole buone, che possano servire alla necessaria EDIFICAZIONE, giovando a quelli che ascoltano” (Ef. 4,29)
In fondo non è un augurio. È una preghiera.
Don Umberto

 

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